I pericoli legati a internet

 






Il web ormai da anni ha assunto la funzione di " macchina di ricerca " utilizzata da ogni individuo a prescindere dalla sua età e dalla sua classe sociale. E' sufficiente possedere un computer o uno smartphone per accedere con facilità in qualunque luogo del pianeta e in qualsiasi momento della giornata alla rete e lì effettuare una navigazione volta a reperire informazioni sull'attualità, a individuare un professionista, a acquistare un prodotto, a esprimere un parere su ogni tematica o ad aumentare il proprio bagaglio di amicizie attraverso l'uso dei social. L'immediatezza con cui si ha accesso a questa realtà virtuale rende internet una piattaforma visitata da miliardi di persone che hanno l'opportunità di rispondere alle proprie esigenze in tempo reale. E' indubbio che navigare sul web sia divenuta una necessità ineludibile che coinvolge quasi l'intera popolazione mondiale. E' impensabile che in una società che si evolve rapidamente non si tenga conto del fatto che la rete costituisce l'unico mezzo attraverso cui si è in grado di stare al passo con i continui cambiamenti. Tuttavia, nonostante che tale aspetto risulti democraticamente valido, determina al contempo in taluni casi un abuso del web da parte di coloro che, usufruendo dell'assenza di seri controlli su ciò che viene lanciato online, manifestano comportamenti deprecabili. 


GLI ABUSI PRESENTI SU INTERNET

Personaggi pubblici o gente comune talvolta vengono bersagliati di insulti per ragioni ideologiche o di mera antipatia sui social e su blog che presentano articoli ai limiti della diffamazione. Il che è il frutto di una negligenza da parte di amministratori dei social, ma più spesso di una oggettiva impossibilità di controllare nell'immediato ogni contenuto che appare sulla rete. Visto che una notizia diffamatoria, prima di essere individuata e eliminata, viaggia su internet a ritmi veloci, la sua giusta cancellazione avverrà comunque in ritardo e rappresenterà per la vittima alcune volte una spiacevole disavventura, ma quasi sempre un fardello mediatico irritante e vergognoso. Il problema relativo ai severi controlli da eseguire in tali circostanze può essere risolto all'interno dei social con il potenziamento di uffici destinati proprio a rilevare condotte discriminatorie e offensive nei confronti di personaggi noti o comuni. La questione, invece, risulta irrisolvibile nel momento in cui all'interno di vetrine virtuali personali emergono occasioni per così dire anarchiche, ossia azioni discutibili che non passano il vaglio di un attento amministratore. Esiste certamente la possibilità di denunciare una volta identificata la notizia falsa e infamante alle autorità competenti questi ignobili comportamenti anche in virtù di una normativa che a tal proposito è diventata ancora più rigorosa. Tuttavia i tempi di questi interventi sono tuttora più lenti rispetto alla diffusione assai veloce di informazioni dannose per la dignità delle persone.